Riflessivo, rispettoso e timido fuori dalla pista, ma determinato, combattivo e con tanta voglia di essere protagonista appena cala la visiera sul casco.
Un ragazzo sveglio capace di lottare per la propria passione e di apprendere con grande velocità. Un talento puro e dal cuore d’oro che sta conquistando il mondiale.
Stiamo parlando di Stefano Nepa, che in questa occasione si racconta e parla della sua stagione 2020.
Quest’anno non è stato un anno facile per il #covid, le gare hanno subito notevoli cambiamenti. Come hai somatizzato e vissuto questa stagione?
Si, è stata una stagione molto strana. All’inizio non è stato semplice, mi ero già preparato mentalmente che, dopo il Qatar, avremmo viaggiato per la tripla Tailandia-America-Argentina e poi saremmo tornati in Europa nei circuiti che a me più piacciono, come Jerez e Mugello.
Invece, da un giorno all’altro, tutto è stato messo in discussione. Abbiamo dovuto riorganizzare ogni cosa, la preparazione fisica, gli allenamenti in moto, i viaggi. Il nuovo calendario molto compatto e con le doppie gare nello stesso circuito ha alzato il livello notevolmente, più che in una situazione normale.
Da subito ho capito che non c’era tempo di pensare, bisognava essere veloci e fare buoni risultati subito, ed è quello che ho fatto. Non immaginavo di poter essere così reattivo ai cambiamenti e alle nuove situazioni.
Da Jerez fino ad Le Mans, sono stato forse l’unico pilota in Moto3 a terminare tutte le gare sempre a punti e sono riuscito ad accedere alla Q2 ben 8 volte su 11 gare. In una categoria dove tra il primo e l’ultimo passa poco più di un secondo non è così scontato raggiungere risultati così costanti.