Tutto quello che c’è da sapere sulle certificazioni delle tute da moto
La normativa fPR EN 17092 per garantire l’effettiva “tecnicità” dei capi da moto
Nel mondo delle due ruote spesso si discute di gare, modelli di moto e di altre variabili che rendono questo sport assolutamente appassionante e avvincente. Molti non sanno però che anche l’abbigliamento da moto ha una sua fondamentale importanza per la riuscita di performance che siano si ottimali ma anche sicure.
Ma se si fa presto a dire tuta da moto e abbigliamento specializzato quando invece, dietro a questo settore, c’è un gran lavoro che si svolge tra specialisti del settore, laboratori appositi e normative da rispettare.
Vediamo di scoprire insieme qualcosa di più su questo argomento.
Qual’è la normativa?
E’ notizia di questa primavera che, a partire dal 21 aprile 2019, siano entrate in vigore delle nuove normative in fatto di abbigliamento da moto con i produttori di questo abbigliamento specializzato che sono chiamati a mettere in vendita capi come tute, giacche, pantaloni ecc. che non possono essere definiti “tecnici” se non rispettano i requisiti della normativa fPR EN 17092.
Questa normativa, che verrà inserita anche nella Gazzetta ufficiale della Comunità Europea, molto probabilmente entro fine anno si propone di mettere in commercio prodotti di alto livello, realmente professionali e sicuri. La normativa, dunque, mette in risalto tutte le caratteristiche che corrispondono ai vari livelli protettivi di ciò che si definisce “abbigliamento tecnico da moto”.
I capi di abbigliamento da moto considerati certificati vengono divisi in cinque classi:
- I capi di classe B sono quelli sprovvisti di protezioni rigide e, tendenzialmente, proteggono il pilota solo dalle abrasioni;
- I capi di classe A, AA e AAA, provvisti invece di protezioni immesse nelle apposite tasche, sono create per proteggere il pilota da abrasioni ma anche da eventuali impatti;
- Infine, i capi di classe C, sono quei capi che comprendono i cosiddetti body armour, un insieme di protezioni tutte certificate per l’impatto, ma impresse in uno strato di tessuto leggero. Si tratta di un tipo di capo simile che si utilizza per altri sport su due ruote ad alto rischio di impatto come mountain bike e off-road.
La normativa fPR EN 17092, dunque è una normativa pensata nell’ interesse del motociclista. Come si riconoscono questi capi rispetto ai comuni capi non tecnici? Dalla presenza o meno di un’etichetta che ne evinca sia l’effettiva tecnicità, ma anche l’utilizzo che se ne può fare in completa sicurezza.
Vircos, il laboratorio Ricotest di Pastrengo (VR) e i test
Anche Vircos è completamente certificata AAA grazie ad uno studio approfondito dei capi e delle tecnologie migliori per realizzare capi che siano realmente sicuri, tecnici nel rispetto della nuova normativa ma anche e soprattutto che riesca ad ottimizzare la performance desiderata dal pilota.
Nel laboratorio Ricotest dove vengono testate le tute, vengono anche effettuati numerosi test per analizzare le principali caratteristiche in fatto di ergonomia, dimensioni ma anche di chimica con materiali innocui alla salute del pilota, atossici, ma perfettamente performanti per il tipo di attività in cui intende cimentarsi.
Le tute in pelle Vircos dunque, oltre a rispettare e farsi portabandiera dell’eccellenza Made in Italy, con pelle di altissima qualità e design accattivante ma profondamente ottimizzato, mettono in commercio tute che siano veramente sicure e tecniche nel totale rispetto della nuova normativa e offrendo capi perfetti per contrastare eventuali abrasioni e impatti per un’azione a 360 gradi.
Il tutto, senza mai venir meno nello stile e nella cura del dettaglio che da sempre contraddistingue Vircos come uno dei brand italiani per abbigliamento da moto più apprezzato e riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale.